sabato 9 febbraio 2013
FAMIGLIA
Prevenire è meglio che curare...",così recitava un famoso spot
pubblicitario di qualche tempo fa.
E' innegabile la veridicità del suo contenuto ma, se di "curare"
c'è sempre più bisogno, allora è forse anche vero che la "prevenzione"
andrebbe rafforzata.
Riporto alcune considerazioni rilevate dalla comunità Lautari che
possiede un centro di recupero per tossicodipendenti in località
il Bargino nel comune di San Casciano V.Pesa.
"dal nostro lavoro,emerge prepotente una verità che fa paura a molti:
questi giovani tossicodipendenti non sono diversi dai vostri figli,
non hanno una malattia che si preannuncia e che può essere
scongiurata da super genitori nè hanno segni particolari grazie ai
quali riconoscerli. Sono tossicodipendenti, è vero, ma sono anche Laura,
Franco, Sergio, Monica, Luca, Marco: chiamati così fanno forse meno
paura?
Identificarli con la loro "debolezza" non rende giustizia ai loro sogni,
alla loro intelligenza nè alla loro simpatia.
Sappiate ascoltare con orecchie e cuore attenti !"
Quando il funzionamento della famiglia è "disturbato" si manifestano
nei suoi componenti dei sintomi di malessere psicofisico sotto forma
di ansia, irritazione, depressione, noia, insicurezza, bassa autostima,
mancanza di autonomia, forte dipendenza, rifugio fantastico, uso di
sostanze psicoattive come autoterapia.
Il conflitto all'interno della famiglia si manifesta con "disturbi" nelle
relazioni interpersonali, nelle modalità di comunicazione e di
espressione dell'affettività.
La risoluzione del conflitto all'interno della famiglia è dato dalla capacità
di accettare la diversità degli altri componenti (è possibile arrabbiarsi ma
continuare ad amarsi) e le possibilità di comunicare in modo chiaro ed esplicito,
con richieste, inviti e suggerimenti.
Il conflitto invece non viene affrontato e risolto se vengono utilizzate alcune
strategie per deviarlo, in quanto permangono comportamenti di aggressività
risentimento e delusione.
Platone diceva:
i padri si abituano a consentire che i loro figli facciano ciò che vogliono
ed hanno timore di dire loro qualsiasi cosa.
Quanto ai figli, essi vogliono il ruolo dei padri e il loro solo desiderio è
l'indipendenza dall'adulto. Pure i maestri nelle circostanze attuali tremano
davanti ai loro allievi e preferiscono assecondarli invece di guidarli con
mano ferma: così gli adolescenti finiscono per disprezzare gli adulti.
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